"In che cosa posso servirvi?" -l'oste che accoglie il GeheimKommando è senza un occhio e ha il caratteristico passo dondolante degli abitanti di Irca, ma cerca di sorridere cordiale.
"Una cena decente e una camera calda è tutto quello che speriamo di ottenere da questo posto"- risponde sarcastico Mr Carter.
Appena il GeheimKommando si siede ad un tavolo l'oste orbo ritorna con alcuni vassoi fumanti: "Ecco qua!" -dice un pò bruscamente sbattendo sul tavolo le portate.
"Questi non sono i modi con i quali rivolgersi ad un alto ufficiale della Wehrmacht"- lo intimidisce con tono glaciale il feldmaresciallo Schubert. La tensione all'interno della stanza sale in un attimo: il chiaccherìo diventa più sommesso e diversi sguardi ostili squadrano i nuovi arrivati.. Un giovane enorme, con la testa rasata, si alza improvvisamente in piedi: ha uno sguardo omicida.
La tensione nell’aria ha un’ulteriore impennata.
“Sporchi bastardi..” si sente mugugnare ai vari tavoli. “Diamogli una lezione..” i sussurri sono perfettamente udibili nell’aria ferma della stanza.
Mr Carter non perde il suo proverbiale aplomb: estrae la sua Remington, la tiene sollevata nell’aria e lentamente la poggia sul tavolo di fronte a se. E’ come se un incantesimo venisse infranto: la tensione scende, il chiacchiericcio e le risate riempiono nuovamente la stanza, l’atmosfera torna ad essere quella iniziale e il giovane gigante dalla testa rasata si rimette a sedere.
In quel momento entra nella locanda Frank Kruger e –trafelato- si lascia cadere su una sedia, al tavolo del GeheimKommando: “Bisogna andarcene di qui: hanno cercato di ammazzarmi!” –grugnisce l’Austriaco buttando sul tavolo il dardo di legno che si è estratto dal braccio sanguinante.
“Sorprendente: questo è un dardo di una balestra medievale..” –mormora ammirato il feldmaresciallo Schubert, che solo nel Museo di Berlino aveva visto un’arma del genere… “Ce ne andremo –aggiunge poi guardando preoccupato il braccio inzuppato di sangue di Frank Kruger- ma non prima di aver controllato quella strana chiesa!”
Il GeheimKommando si muove con rapidità ed esce subito dalla “Torcia nella Nebbia”; l’ultimo a lasciare la locanda è Mr Carter: l’inglese si avvicina all’oste per congedarsi e improvvisamente abbassa gli occhiali scuri, fissando il locandiere con il suo strano sguardo. Il potere ESP di Mr Carter gli fa intravedere che l’oste nasconde un segreto e teme che il GeheimKommando possa scoprirlo: il locandiere sta valutando di riferire tutto a qualcuno di importante…
“Già: è un simbolo davvero inusuale per l’ingresso di una chiesa…è una stella di David!” –riflette cupo il feldmaresciallo.
“Questa non è una chiesa..” –dichiara in modo plateale Mr Carter quando raggiunge il GeheimKommando- “…non sono necessarie le mie conoscenze cabalistiche per capire questi strani fregi sulla parete: questa è una Sinagoga!!”
“Ne ho abbastanza!” –sbotta improvvisamente Frank Kruger- “Entriamo!”
L’Austriaco apre deciso il portone e il GeheimKommando lo segue all’interno della sinagoga.
L’ambiente è fiocamente illuminato da poche candele poste su alcuni candelabri a sette braccia, ma nonostante la semi-oscurità Frank Kruger intravede una piccola porta che conduce in una cripta: il GeheimKommando scende diversi scalini di pietra grezza, antichi, per raggiungere una massiccia porta di quercia, di fattura chiaramente medievale.
“E’ chiusa!” –sbotta il feldmaresciallo.
“Lasci fare a me..” –suggerisce Mr Carter con cortesia. L’inglese si china sulla grossa serratura di ferro battuto, vi armeggia con strani utensili per qualche secondo e poi si volta verso il feldmaresciallo con aria soddisfatta.
“Possiamo entrare” –dichiara solennemente.

L’interno della cripta consiste in una piccolissima stanza con un basso soffitto a crociera: al centro si trova un rozzo altare di pietra, sopra il quale campeggia una magnifica Arca dell’Alleanza in oro massiccio.
Il feldmaresciallo Schubert si avvicina meravigliato allo stupendo artefatto, ma scopre subito che l’Arca è chiusa da una strana serratura: senza esitare il feldmaresciallo impugna la chiave trovata nella sedia del colonnello Fehder e la fa girare nella serratura.
Nel frattempo Mr Carter squadra con attenzione la piccola cripta ricca di umidità: è chiaro che non c’è nessuno, a parte il GeheimKommando, eppure l’inglese ha una strana sensazione…gli sembra di intravedere un’oscura figura che si annida in un angolo della cripta.
Il feldmaresciallo apre l’Arca dorata e scopre che questa nasconde un’inquietante statuetta: il perverso manufatto rappresenta un essere abominevole, senza alcuna forma comprensibile, circondato da diverse creature dalle dimensioni più ridotte, che sembrano danzargli attorno suonando un piffero. Schubert si accorge subito di due cose: l’essere sembra quello di dimensioni spropositate che aveva intravisto nel cielo stellato della galleria….e ad uno dei piccoli esseri danzanti manca un piffero!
Poi tutto ha un’accelerazione improvvisa: Mr Carter vede l’oscura figura muoversi con rapidità, afferrare la statuetta ed uscire dalla cripta; il feldmaresciallo Schubert non riesce a realizzare bene cosa sta succedendo; Frank Kruger, che era piazzato all’ingresso della cripta, viene urtato dalla figura, anche se non distingue bene chi o cosa sia…
L’Austriaco reagisce: imbraccia il suo fucile a canne mozze e spara alla figura che si arrampica rapidamente su per gli scalini che conducono alla sinagoga… il fucile però gli esplode in faccia con un fragoroso “BRAM”! Frank Kruger si accascia al suolo senza neppure un gemito: il volto è una maschera irriconoscibile di sangue..
Mr Carter –freddamente- stende la sua Remington, prende la mira per un secondo, e lascia partire un colpo preciso che si pianta nella schiena della figura; come se venisse infranto un incantesimo la figura appare chiaramente per quello che è: un rabbino!
Mentre il feldmaresciallo Schubert si china preoccupato sul corpo immobile di Frank Kruger, Mr Carter sale in un lampo gli scalini che conducono alla sinagoga…ma trova un terribile spettacolo ad attenderlo: quasi l’intero villaggio di Irca si è radunato all’interno dell’edificio; di fronte a questa moltitudine, armata e minacciosa, sta eretto il rabbino.
Mr Carter si avvicina lentamente al rabbino e poi –improvvisamente- abbassa i suoi occhiali scuri: lo sguardo del rabbino si perde negli occhi inquietanti della spia inglese e Mr Carter riesce ad intuire che il rituale preparato nella cripta non poteva essere completato perché manca qualcosa alla statua…quel piccolo piffero del danzatore osceno.
Mr Carter ha un attimo di esitazione; poi viene affiancato dal feldmaresciallo che sostiene Frank Kruger: “Andiamocene di qua!” –ordina l’alto ufficiale. Con un movimento perfetto estrae dalla cintura una handgranate e la scaglia contro la massa assiepata all’uscita della sinagoga: una grande esplosione riecheggia nell’edificio, accompagnata da grida di dolore..
Il GeheimKommando cerca di guadagnare l’uscita correndo rapidamente in mezzo al fumo e alla confusione, ma Mr Carter ha un conto personale da saldare: cerca freneticamente il rabbino, lo individua nella massa urlante, prende la mira con
Quando il rabbino si accascia al suolo Mr Carter afferra al volo la statua oscena e raggiunge la limousine nera appena fuori la sinagoga, dove il GeheimKommando lo attende impaziente: “Via di qua!” –grida il feldmaresciallo appena Mr Carter chiude la portiera.
Frank Kruger –con il volto sfigurato dall’esplosione del fucile- preme fino in fondo l’acceleratore: le ruote della limousine stridono sul selciato, mentre gli abitanti di Irca escono dalla sinagoga e circondano l’auto. Il vetro del guidatore va in frantumi e alcune braccia penetrano all’interno, ghermendo il trench di Frank Kruger: “Maledetti!” –grida l’Austriaco afferrando la statuetta dalle mani di Mr Carter e colpendo rabbiosamente al volto un paio di villici. La limousine scatta improvvisamente in avanti, investe un assalitore e sfreccia via da Irca, imboccando l'inquietante galleria..







