
Molte cose sono cambiate però da quell'incontro: la squadra che il feldmaresciallo ha formato nel frattempo, il GeheimKommando, è sicuramente affiatata e formidabile, ma la Guerra sta volgendo al peggio per il Terzo Reich, costretto ora a fronteggiare anche la potenza statunitense..
"Heil.." Il feldmaresciallo risponde al saluto del sergente Mayer con un atteggiamento palesemente indolente, alzando appena il braccio destro per effettuare il saluto romano.
"Sono il sergente Mayer, signore, il vostro attendente personale fino a che rimarrete al castello Hoenig -precisa il giovane sottoufficiale- avete fatto un buon volo per arrivare fin qui?"
Schubert ripensa al volo avventuroso che ha dovuto affrontare per raggiungere il castello: il Fokker DVII che lo ha trasportato ha dovuto lottare con una terribile tempesta di neve che sembra avvolgere costantemente il castello austriaco. Hoenig era una roccaforte imprendibile nel medioevo, arroccata su una delle vette più alte delle Alpi, posta a custodia del fondamentale Passo del Brennero, uno dei pochi collegamenti esistenti tra Austria e Italia: durante la II Guerra Mondiale la sua importanza non è certo diminuita; nonostante l'introduzione di nuovi armamenti (sopratutto aerei da combattimento e bombardieri) il castello rimane comunque inespugnabile, difeso da una guarnigione ben armata, quasi impossibile da attaccare via-terra, difficilmente avvicinabile per via-aerea (a causa delle continue tormente di neve)..
"Mi conduca allo studio del Colonnello"-il Feldmaresciallo non risponde alla domanda del sergente, mentre distrattamente si pulisce le spalle del suo cappotto dalla neve.
"Prego, mi segua" -risponde intimorito il giovane attendente aprendo una pesante porta di legno.
Il feldmaresciallo si toglie il cappello mentre entra nello studio del colonnello Fehder, il comandante in capo del castello Hoenig: il corpo del colonnello è accasciato su una grande scrivania, anc
Il feldmaresciallo fa fatica a trattenere l'emozione: Fehder era un amico fraterno di suo padre e per Schubert è stato un vero e proprio mentore; fu il colonnello Fehder a consigliargli l'università di Tubingen, dove Schubert ha completato brillantemente i suoi studi di Linguistica; fu il colonnello Fehder a spingerlo ad entrare nella Wehrmacht; fu il colonnello Fehder a trasmettergli l'amore per il sapere e lo studio. Da un certo punto di vista Schubert era contento che il suo mentore fosse morto nel suo studio, mentre faceva la cosa che aveva sempre amato: studiare.
"Chi ha scoperto il corpo?" -domanda secco al sergente.
"Frau Marlene, la sua assistente" -risponde Mayer.
"Chiuda la porta, sergente" -l'ordine è secco e deciso. Mentre Mayer raggiunge la porta Schubert si avvicina alla scrivania per osservare che il colonnello -nel momento del decesso- stava studiando uno strano tomo: inizialmente non riconosce neppure i caratteri stampati sulle pagine, anche se nota subito che il dito indice del colonnello indica un punto preciso della pagina che stava leggendo.
Nel momento in cui Mayer sta per chiudere la porta entrano nella stanza un medico e due attendenti: senza dire una parola il medico si avvicina al corpo del colonnello, lo esamina e poi guarda Schubert e il sergente Mayer senza dire una parola, ma annuendo con espressione grave.
A quel punto i due assistenti mettono il corpo del colonnello su una barella, quando il feldmaresciallo li interrompe: "Fermi! Devo esaminare il corpo: dove lo state portando?"
"All'infermeria, per l'autopsia. Ci dispiace feldmaresciallo, ma abbiamo ricevuto ordini precisi" -risponde deciso l'ufficiale medico.
"Ordini da chi?.." -chiede Schubert mentre i medici posizionano il corpo sulla barella da campo.
"Il solito feldmaresciallo Schubert: fa domande che otterrebbero solo risposte inutili.." L'alto ufficiale della Wehrmacht si volta verso l'ingresso dello studio per vedere il membro più irriverente della sua squadra appoggiato allo stipite della porta, che lo guarda con un sorriso spavaldo. Frank Kruger è un austriaco spaccone e di bell'aspetto, con una smorfia che fa impazzire le donne; chi lo osserva meglio però può notare le pronunciate borse che ha sempre sotto gli occhi: i suoi sogni hanno spesso strani visitatori...
"Ciao Frank" -gli risponde il Feldmaresciallo- "Dammi una mano ad esaminare il corpo. Sergente Mayer: esca e chiuda la porta; si assicuri che nessuno disturbi me e il mio collaboratore."
Quando il giovane attendente chiude la porta Frank si avvicina con passo spavaldo a Schubert: "Quale corpo?"
Il feldmaresciallo si volta improvvisamente verso la scrivania per constatare stupefatto che il corpo del colonnello è scomparso, così come i medici che erano appena entrati!
"Ma come è potuto accadere?!" boccheggia l'ufficiale della Wehrmacht.
"Sicuramente un corpo si è seduto qui fino a poco fa" -gli risponde con tono derisorio Kruger mentre osserva le pieghe sul cuscino di velluto della sedia.
"Sergente Mayer!" -Schubert chiama con tono imperioso il suo attendente che rientra precipitosamente nello studio.
"Signore?" -la voce del sergente è rotta dalla paura.
"Vada a chiamare i medici che sono venuti poco fa!" -comanda secco il feldmaresciallo.
"Quali medici signore?" -chiede confuso Mayer -"Io non ho visto nessuno signore."
Schubert cerca di ricordare i volti del medico e dei paramedici entrati poco prima nello studio, ma non riesce a rievocare con esattezza i lineamenti dei loro visi..
"Lasci perdere: vada a chiamare allora Frau Marlene. Voglio almeno sapere chi ha servito al colonnello questo whisky!" -comanda disperato il feldmaresciallo.
Mentre il sergente esce dallo studio compaiono sulla soglia due strane figure: un anziano leggermente curvo e un alto e robusto nobiluomo vestito elegantemente, con una tuba sotto il braccio. Le due figure sembrano perfettamente complementari: mentre infatti il nobile è aristocraticamente composto, misurato e distaccato, l'anziano sembra invece nervoso e frenetico, si guarda sempre intorno come se la sua vita fosse costantemente in pericolo..
"Von Rimmel; Vanheim: ben arrivati!" -esclama il feldmaresciallo salutando calorosamente gli ultimi due membri della sua squadra, finalmente giunti al castello.
Von Rimmel è l'unico a ricambiare il saluto, solo con un lieve cenno del capo. Poi la sua mano destra, ricoperta da un guanto nero, tira fuori da una tasca un orologio d'oro massiccio, fissato da una catenella alla tasca della redingote: "Non siamo mica in ritardo?" -chiede l'aristocratico Conte bavarese al feldmaresciallo.
"Bell'orologio!" -gli sussurra l'anziano Vanheim con una smorfia ambigua, osservando il cipollone del Conte: in passato Vanheim ha fatto l'orologiaio per lungo tempo. "Ma stai attento agli orologi: fra poco infatti ti soprenderanno!"
Subito dopo un improvviso "DONG" dell'orologio a pendolo dello studio fa sobbalzare il Conte. Van Rimmel si volta adirato verso Vanheim, ma subito recupera la sua compostezza, visto che conosce bene il dono dell'orologiaio: la Prescienza. Vanheim riesce a vedere degli squarci del futuro, più o meno definiti..
"Potevi avvertirmi" - è l'unica cosa che gli dice il Conte mentre si avvicina alla cassettiera della scrivania, osservando che uno dei cassetti con la serratura ha ancora una chiave inserita e leggermente piegata. Il Conte avvicina alla chiave la mano coperta ancora dal guanto nero: Von Rimmel indossa spesso i guanti, perchè il suo potere -la Psicomanzia- gli permette di entrare in contatto con qualsiasi cosa tocchi con le mani nude. Questo potere può essere un dono, ma -talvolta- anche una scocciatura.
Il Conte gira con abilità la chiave mezza rotta e apre il cassetto, rivolgendo un sorriso di soddisfazione all'orologiaio (spesso più abile di lui in tali attività di precisione): all'interno trova una Luger e un tubetto di medicinali. Si infila la Luger nel cappotto, notando che ha già il colpo in canna, mentre osserva con attenzione le pillole contenute nel tubetto: il Conte è un medico esperto e non fa fatica a riconoscere il Rugeum, un generico analgesico e antinfiammatorio.
"Il Colonnello Fehder ha tentato disperatamente di prendere il farmaco...o la pistola" -osserva laconico Von Rimmel.

1 commento:
Wow: la squadra segreta! Ambientazione catturata in modo ottimo, mi pare: sembra d'essere tornati al film "dove osano le aquile", con una vena occulta. Ganzissimo: sono curioso di vedere dove porterà la vicenda.
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